Alla fine ci siamo rivisti a Ravarino
  
  Partiamo alle 11.00 da Piazzale Roma con un Luciano sorridente come sempre. 
    Aprofittiamo di queste lunghe ore di macchian per parlare e pianificare alcune attività della palestra, poi però, alla fine, come sempre è sull'etica che finiamo a parlare. E' sempre una sorpresa il mio Maestro lo ascolto e peso le sue parole, i suoi concetti le sue preocupazioni e i suoi obiettivi. Parliamo di karate, di maestri e allievi e scopro che siamo sempre in sintonia quasi su tutto, in alcune cose rimango lontano dal suo modo di vedere ma sono solo cose marginali e di alcun valore. 
    Arriviamo senza aver sentito la necessità di un caffe ma io devo mangiare altrimenti poi..... divento cattivo! 
    Il palazzetto è deserto, sono le 13.20 all'orizzonte una gelateria, un cono e l'arsura scompare, lascio Luciano ai suoi appunti e alle sue letture e mi avvio allo stage, lui non fa Goshindo, peccato dico io ma ognuno traccia la SUA strada come vuole ed è giusto così. 
   
    Entro e subito saluto il Maestro che sta compilando alcuni diplomi una stretta di mano e lo lascio al suo fare, dopo 20 minuti alle 14,30 lo stage inizia ( dovrebbe iniziare alle 16.00) ma io sono fortunato, mi trovo a lavorare con Carlo, Matteo, Mariella e la dolce Valentina. Sto bene con questi amici anche perchè chiedo senza timore o vergogna di andarci piano visto che ho ancora i punti in bocca per l'intervento fatto giovedì. Mi accontentano ma subito siamo chiamati al centro dal Maestro, Taikioku, applicazione e subito il primo pezzo del primo kata poi una parte del secondo e del terzo. Bello, nonostante il caldo e il poco spazio proviamo e riusciamo a praticare non senza difficoltà come ben conviene a chi deve ancora migliorare. 
   
    Alle sedici facciamo il saluto mentre sta ancora arrivando gente
    il Maestro riprende il lavoro da dove aveva lasciato, al centro chiama Giordano, Costa, Campari, Benocci e Marchini. Non posso non notare le diversità tecniche dei cinque, grande controllo dell'energia e dell'embusen da parte di Giordano, lo spirito e il kime veloce di Campari, la forza di Costa, il maestro si appoggia sopratutto a loro tre per farci vedere come dobbiamo lavorare, chiede a Marchini di far vedere la posizione ma termina dicendo che è Salvatore il " Modello" e io quello guardo!. 
     
    Lo stage praticamente ci fa lavorare sempre in gruppo e io dai miei compagni, nonostante "qualcuna" cerchi di mandarmi in tilt ho sempre da imparare, tra noi c'è molta sintonia ma si vede il diverso livello tecnico di ognuno di noi e ognuno deve sacrificare qualche cosa di se da donare all'ltro. 
   
  
Il Maestro guardandosi attorno osserva i vari modi di fare e i vari livelli dei partecipanti  e, quando nota qualche difficiltà, chiama subito al centro per evidenziare ancora una volta qualche passaggio. Fa notare, il Maestro, che l'errore non esiste se si è difeso correttamente e in assenza di pensiero, l'errore, dice, esiste nel momento in cui ci si rende conto e si ferma l'azione, in quel momento si è in stato di Kyo, insiete nell'applicare Shin Gi Tai: ( Shin lo Spirito, Gi  la Tecnica, Tai  il Corpo. (Lettura consigliata). 
   
    Verso le 17 una pausa, il caldo è intenso, sto per andare a bere ma vedo il Maestro ancora intento a spiegare ai cinque e così decido di osservare l'applicazione di Tai Hei Ichi e Ni. L'applicazione si fa a coppie e io impegno subito Carlo che un pò a malincuore accetta il confronto. 
  
 Poi finalmente TOKON, applicazione e così adesso posso andarmene contento. 
  
  
  Oss Maestro, grazie per la lezione e......
      Karate no shugyo wa issho de aru
Il karate si pratica tutta la vita così come il Goshin-Dō 
    Davide Rizzo