Log dis           Log dis

| Home | Aree RISERVATE | AGENDA Attività | Webmaster - Davide Rizzo |


Menu verticale jQuery con effetto fisarmonica | MaiNick Web
Intervista al Maestro Tetsuhiko Asai 1935 - 2006
- di Andre Bertel -
- Sensei, qual è la sua opinione sui kata del karate sportivo, come quelli eseguiti nelle gare della Wkf? Per esempio, eseguire jodan yoko kekomi invece del tradizionale yoko keage e così via?
- Molte persone non fanno più i kata per le arti marziali, vale a dire per l'allenamento della tecnica in vista di un combattimento efficace. La gente che fa karate sportivo esegue i kata come una danza o una ginnastica, con enfasi sulla spettacolarità invece che sull'efficacia. Spesso cambiano o deformano dei movimenti del kata per renderli esteticamente più gradevoli, come nel tuo esempio dello yokogeri kekomi. Il più delle volte eseguono i movimenti così rapidamente che sono incompleti e mancano di un vero impatto. Inoltre tendono a mettere un kime eccessivo nelle loro tecniche. Tutte queste cose sono controproducenti e se vengono allenate consolidano le cattive abitudini quando si ha veramente bisogno del karate. Purtroppo, questo tipo di kata ottiene punteggi molto alti nei tornei di karate sportivo, ma questo succede perché gli arbitri sono incompetenti. Capiscono solo il karate di Hollywood. Io guardo i tuoi kata e quelli di molti altri membri esperti della JKS nel mondo, e vedo dei kata di arti marziali. Questo è il vero karate.

- Quindi che possibilità abbiamo contro quelli che eseguono questi kata spettacolarizzati?
- Come ho detto prima, io riesco a vedere che voi fate un karate da combattimento. Ma purtroppo questi kata spettacolari avranno sempre la meglio quando siete giudicati in una gara di karate sportivo, perché gli arbitri non comprendono il karate come arte marziale. Il karate non può competere contro la ginnastica olimpica a causa della sua capacità propagandistica, e nessun'altra arte marziale può farlo, perciò è molto triste quando si annacqua il karate per renderlo più gradevole, e si perde il suo aspetto di arte marziale. Come ho detto prima, il karate sportivo non è vero karate. Forse ora riesci a vedere il solco sempre più grande fra il karate sportivo e il Bushido tradizionale.

- Perciò Sensei, lei pensa che la maggioranza del mondo del karate si sia allontanata dalla pratica efficace delle arti marziali?
- Assolutamente sì! Guarda gran parte dell'allenamento nello Shotokan, nel Goju Ryu, nello Shito Ryu, nel Wado Ryu, nel Kyokushinkai, eccetera. L'enfasi nella pratica quotidiana è sempre più nel vincere le gare a cui partecipano le rispettive organizzazioni, invece della pratica delle arti marziali. Si passa troppo tempo ad allenare solo quelle che sono diventate le tecniche standard per i tornei, come seiken gyaku zuki, maegeri keage, gedanbarai e così via. Ecco perché la maggior parte dei buoni agonisti non sa combattere nella vita reale, il loro karate è stato annacquato e limitato da quello che è ora considerato "standard".

- Maestro, a questo proposito, può darci una spiegazione del suo uso estensivo di nakadaka-ippon ken (pugno con la nocca del medio sporgente) nel suo kamae e in tutto il suo karate?
- Ok, il karate avanzato non è Seiken, anche se è essenziale allenare il proprio seiken per tutta la nostra vita di karateka. E' come allenare gli Heian e i Tekki o praticare gohon e kihon ippon kumite. Tutti sanno che noi abbiamo molte karada no buki (armi del corpo) che rendono unico il karate. Anzi il karate è insuperabile per il loro numero. Purtroppo, molto spesso vengono trascurate. Le armi più affilate del karate, come nakadaka-ippon ken e tsumasaki (calcio con la punta delle dita dei piedi) sono l'essenza della tecnica fisica del karate. Sono solamente per il karate come arte marziale, l'unica via del karate che personalmente sostengo. Per me karate significa usare le armi più letali del corpo con massima precisione sui punti vitali dell'anatomia umana. Per esempio shihon nukite diretto agli occhi dell'avversario o hiraken alla sua gola. Questo è puro karate, non fare del pugilato con seiken. Io non sono di grande statura e non sono più giovane, ma se colpisco qualcuno alla tempia col mio nakadaka-ippon ken, lo metto definitivamente fuori combattimento. Il karate è letale quando viene allenato concentrandosi su queste armi e sulla loro applicazione reale. Questo è il vero karate. Ma tornando alla tua domanda, nakadaka-ippon ken è la mia forma di pugno standard perché è inesorabile. Il karate non è un gioco per me e non lo è se lo devi usare nella vita reale. Il modo in cui ti alleni determina quello che farai sotto pressione in uno scontro serio. Se vuoi delle tecniche di karate come arte marziale, devi passare del tempo ad allenare le armi più affilate, non solo quelle smussate.

- Sensei, lei ha parlato di 27 kata Shotokan. Il 27° è il kata Hyakuhachiho o Taikyoku shodan?
- Il 27° kata dello Shotokan è Hyakuhappo, conosciuto anche come Hyakuhachiho nei vari gruppi Shotokan, o Superinpei nel karate-do di Okinawa. I tre kata Taikyoku sono stati creati dal figlio del maestro Funakoshi, Gigo Funakoshi e sono un allenamento superfluo. Forse erano utili nella introduzione pubblica dei kata di base? Non ne sono sicuro. Ma non sono necessari e servono solo come allenamento elementare di educazione fisica. Fare i kata tanto per fare i kata è tempo perso. Ogni kata deve servire a migliorare le proprie abilità per il combattimento. I kata Heian sono sufficienti senza i kata Taikyoku. Gli altri kata di base che abbiamo hanno tutti dei punti speciali, sviluppando vari aspetti del nostro arsenale di arti marziali. I Taikyoku sono solo versioni semplificate degli Heian, perciò sono compresi negli Heian e non sono necessari.

NEL KUMITE NON C'E' AMICIZIA.

- Maestro, qual è il punto più importante che lei evidenzia nell'allenamento del kumite?
- L'allenamento del kumite non deve coinvolgere l'amicizia. Non c'è amicizia nel combattere con qualcuno, perciò se vuoi imparare il karate come vero Bujutsu (arte marziale) devi allenarti con uno spirito serio, fin dall'inizio della tua pratica. Per esempio, quando si fa combattimento preordinato, l'attaccante deve avere lo scopo di colpire il difensore. Deve attaccare dal Maai corretto, non troppo lontano e non troppo vicino. Questo è il punto più fondamentale nell'allenamento del kumite. Se non lo si segue con precisione, si sprecherà completamente il tempo dell'allenamento. Ovviamente si deve usare il buon senso quando ci si allena con qualcuno molto meno esperto o fisicamente più debole, ma ad alto livello non ci sono scuse se non sai fronteggiare qualcuno più forte di te. Quando ti difendi e contrattacchi non devi avere paura, devi nutrire uno spirito intrepido. Entrare nella guardia senza un pensiero prestabilito, questa era la mia strategia quando gareggiavo. Non mi preoccupavo, semplicemente reagivo. Questo è essenziale e deve essere sviluppato in tutti i karateka. Ecco perché io insegno sempre che scappare è più pericoloso, bisogna entrare. Ogni cosa si fa un passo alla volta, ma per gli istruttori c'è la responsabilità di essere forti sia fisicamente che mentalmente. Fortunatamente la maggior parte è forte, ma alcuni usano come scusa l'età o l'alto grado, e questo non è accettabile. I karateka di più alto livello devono fare affidamento sulla tecnica superiore, senza badare all'età, per prevalere sulla forza, le dimensioni e la giovinezza. Questo è il karate, e questo è lo scopo di ogni abilità tecnica. Gli istruttori devono allenarsi da soli ogni giorno!

- Sensei, può spiegare l'origine del suo Muchiken (pugno a frusta)?
- Il muchiken proviene dal mio studio di varie armi delle arti marziali, cioè la frusta cinese con sette elementi, il bastone a tre sezioni, il nunchaku e altre. In sostanza ho scoperto che, anche se sto invecchiando, posso aumentare la mia velocità e potenza se uso un movimento a frusta nelle mie tecniche. Questo era qualcosa che stavo facendo da molti anni ma più tardi ho iniziato a introdurre metodi di allenamento più efficaci. Questo mi ha permesso di accrescere ulteriormente la velocità e la potenza, mentre altri, persino istruttori più giovani alla JKA, cominciavano a rallentare considerevolmente. Il maestro Nakayama era molto compiaciuto delle mie innovazioni, ed era l'unico che sapesse veramente cosa stavo facendo. Penso che tutti gli altri pensassero che ero pazzo come te, Andrè (ride). Allenando muchiken si possono applicare tutte le armi del corpo liberamente e con grande efficacia. Molti karateka trascurano armi come seiryuto, kakuto, kumade, keito, washide e così via. Queste armi e molte altre fanno parte del karate normale e devono essere perfezionate.

- Lei si riferisce sempre alla "morbidezza" quando parla della sua tecnica. Può spiegare meglio ai lettori cosa intende per morbidezza?
- Un karate naturale e rilassato è la chiave per un karate che duri tutta la vita. Dico sempre a tutti di essere naturali-naturali-naturali,ma la maggior parte della gente non ascolta! O ascolta, ma non cambia modo di fare. Così poi ritorno per fare un altro stage un anno o due anni dopo, e dico di nuovo: siate naturali-naturali-naturali. Se la gente è naturale, allora può diventare morbida, e allora può trasferire la potenza in modo fluido. Questo produrrà un karate più efficace. Riguardo al diventare morbidi, io raccomando di fare stretching ogni giorno della vostra vita, non solo le gambe e le anche, ma le caviglie, le braccia, le spalle e il collo. Tutto! inoltre praticate esercizi e kata per correggere le vostre debolezze. Per esempio, se le vostre tecniche di gamba non sono buone e volete migliorare la reattività delle gambe, allenate Rantai o Kyakusen. Quando pensate di aver raggiunto il massimo e volete diventare più morbidi, allenatevi trattenendo il respiro quando fate gli esercizi per la morbidezza. Quando il respiro viene trattenuto, i muscoli diventeranno naturalmente più contratti, perciò se riuscite ad allenare la morbidezza trattenendo il respiro, aumenterete la morbidezza quando respirate normalmente. Questo è un metodo di base che uso personalmente da anni, ed è estremamente efficace per diventare morbido.

- Sensei, in contrasto col suo corpo morbido e con l'uso delle articolazioni per ottenere potenza, la armi del suo corpo sono come acciaio. Questa sembra una contraddizione per la maggior parte della gente che non conosce il suo karate.
- Il makiwara è la pratica di base per condizionare il corpo nel karate. Immaginate un pezzo di acciaio affilato attaccato a una corda. Questo è il mio karate. Il corpo è morbido, l'arma è dura. (A questo punto Asai Sensei colpisce forte l'osso della tibia con le nocche e ha il suono del legno. Poi colpisce il tavolo della sala con shihon nukite con una forza che sicuramente romperebbe le mia dita). André, come sai mi alleno al makiwara ogni mattina. Quando sono qui in Nuova Zelanda e in altri paesi, porto il mio makiwara tascabile. Molto comodo!

- Sensei, qual è la sua opinione sui kyusho-jutsu (tecniche di attacco ai punti vitali)? So che le allena, ma dove si collocano in relazione al karate Shotokan di base?
- Ho molti antichi documenti e studio molto attentamente il kyusho-jitsu. Questo è karate di alta classe. Tuttavia è molto più importante sviluppare delle tecniche che possono mettere fuori combattimento l'avversario, indipendentemente dal fatto di colpire o meno un punto vitale. Il kyusho-jitsu è secondario rispetto a questo, ed è semplicemente il punto di arrivo. Se manchi il punto vitale, il tuo colpo dev'essere comunque devastante. Se ho colpisci, meglio ancora. Il kyusho-jutsu inoltre dipende grandemente dal bioritmo umano. A seconda dell'ora, i colpi più pericolosi, anche se eseguiti leggermente, possono essere fatali o portare solo a una perdita di coscienza. Qualche volta le persone muoiono misteriosamente perchè colpite nei punti vitali all'ora sbagliata. E' importante ricordare che troppa enfasi sui kyusho è inutile se non avete sviluppato dei fondamentali forti, veloci e spontanei.

- Per coloro che non hanno seguito i seminari avanzati, può spiegare kiho-yuragiso ai lettori?
- Kiho-yuragiso (modo di respirare e vibrazione del corpo) è come un'alga che fluttua nell'oceano. Lo scopo di questo esercizio è di ammorbidire il corpo combinato con la respirazione della parte alte, media e bassa dei polmoni. Io lo pratico spesso nel mio ufficio. E' un ottimo metodo per sviluppare la flessibilità del corpo, che è anche associata alla respirazione, come ho detto prima. Non penso che questo esercizio sia così interessante per i giovani karateka, per quanto possa portare grande beneficio alle loro tecniche frustate. Quanto a spiegarlo qui, lo trovo piuttosto difficile!
- Grazie mille maestro per un'altra fantastica intervista. Non vedo l'ora di tornare in Giappone per allenarmi.
- Benissimo André. Mettere al centro dell'attenzione la pratica del karate piuttosto che il parlare di karate è quello che mi rende molto felice.

Interviste ai Maestri
Giapponesi - Italiani - Taiji Kase - Hiroshi Shirai - English texts -


Barra Karate Do Magazine


| Back | Home | Stampa questa Pagina |
Us-Acli 13069 - Registro.Naz. Ass. e Societá Sportive Dilettantistiche del CONI205946 -Attestato-
Affiliata a: FIKTA - Cod.Soc.
KVE 1206
- Note sul Copyright - Info Associazione -
Istituto Venezia