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Articoli sulla via del Goshindo - www.goshindo.eu
Padova il giorno del Tai ei Ni con il Maestro
Tutti a Padova
Limena

Oggi sono un po in tensione, come al solito non so dov'è il palazzetto di Limena. Mi metto d'accordo con Gianfranco per farmi attendere a Padova Ovest alle 15 quando arriverà anche il maestro. L'arrivo è come al solito puntuale: 14,20!! ad aspettarci all'uscita troviamo 5 auto della polizia a lampeggiante acceso, mi chiedo: " Comitato d'onore per il Maestro? Gianfranco è insuperabile!" e invece niente di tutto ciò c'è una gara di "cavalli" ma che cavolo e io che avevo sperato nella belusconiana scorta!!

Nicola è dall'altra parte della careggiata e ci si mette d'accordo, nel frattempo chiamo Bacchin che mi invita a raggiungerlo in un altro posto, rapida chiamata a Nicola e arriviamo a Limena dove troviamo il gigante buono, Claudio, subito stretta di mano e subito complimenti a Francesca che finalmente rientra nel circuito del Goshindo dopo due anni di assenza. Gianfranco ci manda avanti al palazzetto, altra confusione; confonde la COOP con l'Ingros e io, che sono uomo da supermercati tiro diritto sbagliando strada, piccola incazzatura con Gianfranco per la sua imprecisione e poi via nella giusta direzione.

limenaQuando il Maestro scende dalla macchina è sorridente e contento anche nel sbagliare ingresso, e sì, Gianfranco era sparito e io avevo sbagliato porta, non preoccupatevi lo stage andrà benissimo!!

Shirai sensei mi dice. " .... Davide poi chiamo fuori e fare Tai Hei Ni" Oss Maestro sono pronto, Gianpietro invece farà Goshin Henka.
Stava scherzando, lo stage ha inizio subito alle 15,30, niente saluto, subito inizio di Tai Hei Ni, da prima 10 tecniche sia omote che ura, poi le altre fino alle 90 tecniche di applicazione. Sento il Maestro dire a Francesca che deve andare più piano, che sta facendo troppo in fretta, sta ragazza mi fa dannare, sembra una bambina, tutta saltellante, tutta eccitata ma non si controlla. Lo so, lei è felice di esserci e il suo impegno la porta a perdere di vista l'obiettivo dello stage.... far bene, comprendere, imparare a fondo la tecnica, sperimentarla con il corpo, con la mente e con l'hara, anche Filippo non l'aiuta molto in questa ricerca, anche lio troppo leggero, troppo veloce, sono giovani ma dovrebbero aver compreso l'importanza del giusto kime, almeno per Francesca, pazienza imparerà presto! spero!

Shirai chiama al centro Eligio, Daniele e Gianpietro per dimostrare, sarà loro la giornata, loro avranno l'onere e l'onore di condurci dentro l'insegnamento di Hiroshi Sensei.

Il Maestro mi corregge diverse cose, la fretta, come per Francesca, l'hikite, e durante un errore corretto mi dice NO! non esiste errore, errore si manifesta quando corregge! Oss Sensei.

ICHI GO ICHI EInciso: il pensiero espresso da maestro riguarda il concetto di ICHI GO ICHI E termine frequentemente utilizzato in Budo. A volte viene utilizzato per ammonire gli studenti, che si distraggono o fermano spesso la tecnica a metà piuttosto che proseguire malgrado l’errore, a “provare ancora”. In un combattimento per la vita e la morte, non ci sono possibilità per “provare ancora”.

Cerco di non correggere più nulla, ma non mi corregge il kime, la respirazione, lo spostamento e molte altre cose, sto migliorando? ma si dai.... un pochino!

Riafferma che si deve allenare la tecnica in profondità, lentamente, con il giusto respiro e il corretto atteggiamento mentale, "Fare piano, dice più volte". Al termine del kata, una volta che ha oservato TUTTI inizia:" adesso fare forte, staccato una per una fare kiai alla fine della combinazione!."

Poi ancora una volta:" Comando dopo comando, non scappare, non fare fretta, fare forte con concentrazione, riafferma il principio di forzare ulteriormente la posizione, spirito in hara, portare il respiro sotto e da questo far muovere il corpo". Mente e corpo, corpo mente e azione, questo chiede il maestro e noi…. Ci proviamo e lui… sembra contento.

limentA conclusione dello stage attraversiamo Padova per andare a cena da Gianfranco, Pesce!! Il Maestro nota subito il veliero al quale Bacchin ha dedicato quattro anni anche se mancano le vele, cosa che il Maestro ed io notiamo subito, forse ha motore, dice sorridendo O-Sensei.
Il pranzo trascorre veloce tra i racconti del Maestro e qualche domanda dei presenti, molte delle cose riguardavano la pesca, e i grandi maestri giapponesi. Il Maestro parla e mangia lo squisito baccala preparato dalla mamma di Gianfranco, ottimo anche il vino.

Alla fine felicissimo mi prendo l'incombenza di indicare la via per Venezia al Maestro, un luccicare di abbaglianti e al casello di Venezia la serata si conclude.

Oss Maestro, grazie per la lezione e......
Karate no shugyo wa issho de aru
Il karate si pratica tutta la vita così come il Goshin-DŌ


Davide Rizzo

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