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KI
KI
A cura di Luciano Puricelli - I testi sono © dell'autore tutti i diritti riservati
Parte Quarta
KIKI

Nella Cina le pratiche del Ki venivano denominate in molti modi ad esempio:
Yangsheng Fa ( Metodo di nutrimento della vita)
Tuna (Esercizi respiratori)
Daoyin (Ginnastica interna)
Jingzuo ( Meditazione)
Neigong (Pratiche interne)
Neidan ( Alchimia interiore)

La pratica per lo studio e la costruzione del Ki comporta in ognuno dei metodi citati la conoscenza per:
- Respirare il Ki Essenziale e Ki Vitale;
- Mantenere uno stato mentale di quiete. Ovvero bisogna saper meditare sul come stabilire le giuste correlazioni tra Mente e Cuore;
- Mantenere gli organi del corpo in equilibrio ed armonia.


Tutto questo, in primo stadio, serve per temprare l'allievo facendogli acquisire la capacità di:
- Focalizzare il Pensiero
- Focalizzare il Respiro
- Focalizzare la propria Consapevolezza e Conoscenza del proprio Corpo.


La regolazione della mente ovvero dell'energia spirituale involve il Daoyin mentale " Guidare, Indurre "; viene cioè richiesto di concentrare il pensiero su di un oggetto in modo che la corteccia celebrale si trovi in una speciale condizione di inibizione e possa svolgere le funzioni di regolare e proteggere le viscere. Questo viene detto " Ritenzione interna di uno stato mentale". Nel Nei King Su Wen si dice che: "Quando la mente è calma e vuota, il Ki autentico sarà a tua disposizione. Quindi il Ki autentico è estremamente correlato alle condizioni di quiete e di vuoto della mente, vale a dire che uno deve essere calmo, tranquillo e rilassato in modo naturale". Il Daoyin della mente viene anche denominato " Metodo per regolare il Cuore" . Quando il " Cuore" presenta disordini funzionali, si perderanno come conseguenza il controllo delle attività mentali ed emozionali. Inoltre il cuore non controlla solo lo spirito ma anche i vasi. Se questi non funzionano normalmente le emozioni risulteranno anch'esse senza controllo, e viceversa la mancanza di controllo emozionale influenza la circolazione sanguigna.

Risulta quindi evidente l'importanza nella pratica della regolazione della mente dove per "Regolare" intendiamo:
- Rilassare
- Controllare
- Tranquillizzare.


La " Regolazione del respiro" stabilizza automaticamente le funzioni del sistema neurovegetativo, ed avviene per gradi. Regolare il respiro ha per scopo quello di inspirare il Ki essenziale; inoltre migliorando la respirazione aumenta qualitativamente l'apporto di ossigeno e si favorisce l'espulsione di anidride carbonica, si arriva così a nutrire meglio tutti i tessuti del corpo con uno sforzo cardiaco notevolmente ridotto. In genere si inizia con una respirazione naturale per passare poi ad una respirazione addominale che comporta una meditazione ed una comprensione della relazione esistente fra Mente, Cuore e Respiro. Nelle scuole Taoiste la " Mente/Cuore" controlla il Respiro, fino al suo arresto, sostituendolo con una diversa tecnica, la cosiddetta " Respirazione Embrionale". La "Regolazione della postura" viene classificata nelle pratiche per Guidare e Indurre . L'uso del corpo, e della figura definisce l'orientamento e l'impostazione delle varie scuole di Arti Marziali, più calmo e meditativo esteriormente il Tai Chi Quan fa parte degli stili così detti interni, più dinamico esplosivo il Karate che si annovera fra gli stili esterni. Comunque al di la dello stile, ogni scuola tradizionale sottolinea l'importanza della postura del corpo affinché l'energia possa scorrere senza impedimenti. Questo principio è ritenuto valido sia dalle scuole antiche per esempio lo Yoga, che per le espressioni più moderne di approccio al corpo, ad esempio la bioenergetica, l'eutonia, il rolfing .... L'esperienza ci dimostra inoltre che più un muscolo funziona più si rinforza, al posto di logorarlo l'allenamento lo rinforza.

E' un dato immediato dell'osservazione che le attività fisiologiche e mentali migliorano l'uso. L'intelligenza e il senso morale si atrofizzano, come i muscoli, per mancanza di esercizio.

Da qui una duplice legge: la legge della costanza e perseveranza dell'impegno e la legge dello sforzo senza il quale non si raggiungono alti livelli.

In conclusione a questo discorso, vogliamo sottolineare il fatto che rimane essenziale la nozione di equilibrio, armonia, esiste quindi una stretta interdipendenza tra Mente, Cuore, Respiro e Postura in questa correlazione non si può prescindere da nessuno di questi tre aspetti.

Di proposito non abbiamo voluto descrivere nessuna tecnica, neppure quella considerata la più semplice ed innocua, perché riteniamo che per lavorare con le proprie energie sottili occorra la guida di un Maestro, ovvero una persona che sappia indicare spiritualmente il cammino che bisogna percorrere. E' necessario muoversi con prudenza, occorre molta pazienza, bisogna saper fare e capire dalla pratica e da se stessi. Sono da evitare ogni improvvisazione, voli dell'immaginazione, tutte le forzature, perché per superare la soglia del semplice beneficio fisiologico, occorre che il desiderio sia quello di perfezionarsi spiritualmente.

Se il pensiero è egoista, il KI, che come abbiamo visto segue sempre il pensiero, andrà a vivificare l'Ego, donde il rischio.

Così il primo sforzo da fare sarà quello di pensare Giusto.

Se lo scopo è elevato, il Ki sarà messo a disposizione dell'anima e servirà a legare in un tutto armonioso, l'uomo e l'universo.
Oss
Luciano Puricelli

Shinjtzu - Interviste - Storia


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