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Camionati mondiali di Karate per club
2 Giugno 2013 San Bonifacio
 


Sono passati molti anni da quando portai Gaia, Donnalyn e Sara ai Campionati Europei di Karate per Club a Caorle, si classificarono 3° nel Kata a squadre e Gaia arrivò 4° nel Kata individuale.
Oggi ci ritroviamo qui, a San Bonifacio, dopo due mesi di preparazione a verificare se il lavoro che abbiamo fatto ci porterà anche i risultati, già, i risultati. Di solito si da più importanza al premio ottenuto piuttosto che all’allenamento effettuato per arrivare a un risultato che può fare dimenticare che la gara è un mezzo e non il fine.

Come ultimamente dico spesso, il karate si pratica tutta la vita anche se sarebbe meglio dire che il karate si pratica "DURANTE" tutta la vita. Ciò significa che non basta il tempo trascorso ma che è importante quello che si è fatto "durante".
L’ideale sarebbe praticarlo sempre, in ogni istante, in ogni attività anche se ho la vaga idea che diversi di voi già lo facciano, sarà la vita a dire questo, a darvi riprova di questo perseverare.

Ma torniamo alla gara ci
stiamo provando lavorando su Kumite e Kata, le discipline per le quali vi "proverete" alla gara non è una passeggiata, ci saranno atleti di diverse scuole e di diverse qualità, scuole di karate prettamente agonistico o sportivo qual si voglia dire, non importa noi siamo gli "Agonisti" del Centro Sport e Cultura di Venezia e abbiamo il mare nei nostri occhi, un mare di voglia, di esperienza, non è la prima gara e non sarà nemmeno l'ultima, almeno lo spero.

Il mare ti insegna ad accettare l'onda, a cavalcarla ma ti insegna anche che l'acqua, nella sua morbidezza forgia animi duri, resistenti con la salsedine nella pelle con i volti "vissuti" dal sole, dal vento. Io vi auguro di avere successo, di vincere voi stesse e le vostre paure, di crescere nella prova che vi aspetta. Siate fiduciosi in voi stessi, siate leali con voi stessi e con gli avversari che vi troverete davanti.
In bocca al lupo a tutti.
Oss

Il titolo, Davide, fai attenzione al titolo…… Campionato del Mondo di Karate per club. Cavolo mi son detto, non ci sono più Donalyn, Gaia e Sara, ma ci sono Irene, Sofia, Alessia, Sara, Susanna, Adrian e Vlad e l’inossidabile Francesco e io ci provo!!

Il mese di allenamento due lezioni da due ore per due giorni alla settimana hanno dato i sui frutti, Sono pronti in questa occasione ho privilegiato il Kumite, i ragazzi ne avevano bisogno, hanno assimilato benissimo e sono pronti. Per quanto riguarda il kata, su quello sono sempre pronti!

Le solite resistenze sugli orari ma alle 8.30 siamo già arrivati, mi trovo difronte al Palaferroli di San Bonifacio, pochissime macchine, vedo un tazebao con tutti i nomi dei partecipanti, aiutato da Luca, il papa di Alessia, e Francesco scorriamo i nomi e ci prendiamo nota dei tatami, entriamo e già la sensazione che provo mi lascia un po perplesso, ma mi conosco, so che è giusta! Vedo Michela, la responsabile dei presidenti di giuria, mi avvicino e mi faccio spiegare…. Bene, i bambini si accomoderanno nei posti loro assegnati e verranno chiamati in ordine di età.

Oggi non arbitro, potrò finalmente godermi la gara dei miei allievi, finalmente libero da hakama, fischietto e stress pre e post giudizi. Libero dagli occhi inferociti dei genitori e degli atleti, libero di fare pipì quando scappa, libero di parlare e guardare in giro, libero di sorridere e godermi gli sguardi felici dei miei giovani e libero di criticare ma so che non lo farò, ho un grande rispetto per chi fa il mio lavoro e per chi ha la mia stessa passione.


Aspettiamo, ma siccome sono già le 8.40 e la gara inizia alle 9.00, inizio a fare riscaldamento Irene è già rossa, Alessia pure, Sofia concentratissima ma sempre alla ricerca di chi la guarda, lei osserva, bene mi dico. Susy, Sara, Adrian e Vlad sono più tranquilli. Francesco ci raggiunge in karate-gi, lo mando a cambiarsi, cavolo sono le 9.00 e dovrà iniziare alle 13.30, penso!

9.30 ma che cavolo già in ritardo di trenta minuti. Osservo i tatami vedo arbitri giovani e un po troppo trascurati, visi stanchi barbe lunghe, orologi e scarpe da ginnastica ai piedi, boh… mi dico andranno a cambiarsi, cavolo siamo ad un Campionato del Mondo di Karate per club, macché,  siamo alla fiera delle vacche! Noto disordine e scarsissima organizzazione, noto che sono quasi le 10 e la gara è ancora ferma.

10.10 si parte e iniziano a portare i bambini, ci sono ancora 4 tatami fermi, comunque la competizione ha inizio. Mi avvicino ad un arbitro e chiedo quale sarà il punteggio medio, mi viene risposto 7.00 bene così avrò il punto della situazione.

Non mi metto nemmeno a scrivere un commento sulla valutazione arbitrale di Irene e Sofia, dirò solo incompetenti e approssimativi e già la dice lunga se mi fermo qui, anche perché l’articolo lo leggeranno in diversi, organizzatori compresi. Quello che penso è che hanno preso un po di cinture nere e gli hanno detto di arbitrare, forse ci saranno solo un paio di arbitri con esperienza. Ma ripeto siamo ad un
Campionato del Mondo di Karate per club!!!

Le ore passano, i ragazzi, li vedo sono preoccupati, le prove delle cinture blu sono buone, Adrian che la mette tutta, un disequilibrio ma il kata è sopra la media, nettamente sopra la media ma ……., Vlad li supera tutti ma  anche per lui il giudizio non è nettamente negativo, con il suo Heian Nidan poteva tranquillamente prendere anche un 7.7 ma….. Susanna nel suo Heian Yondan non dico perfetta ma è una buona esecuzione, nell’Heian Godan un po meno ma anche per lei la valutazione non è premiante e oggi proprio non gira, quasi me ne andrei a casa ma oggi sono, siamo venuti per far incetta di medaglie nel Kumite, e allora aspettiamo, pazientemente aspettiamo.

Passiamo al Kumite:

Inizia Sofia, tempo, kime, determinazione, ma le bandierine non si alzano per lei, per l’Irene e la Alessia, non mi voglio rendere conto e accettare che oggi sarà così. Dentro di me una vocina mi dice: “ non importa Davide, hai le migliori, le hai tu”.

Lo so, sono deluse ma quello che secondo me, non accettano è il fatto che sanno di essere state tutte brave e non hanno vinto nulla ma questo è.
Entrando al palazzetto ho chiesto loro: “ ragazzi…. Perché si cade?” Per rialzarsi hanno risposto ecco, questi sono i miei allievi ma oggi siamo al tappeto ma non perché abbiamo trovato un avversario più forte, non perché hanno commesso errori eclatanti ma per il semplice fatto che oggi a questa magnifica gara denominata “Campionato del Mondo di Karate per club” proprio non è andata bene, pensavamo ad una gara di un certo tipo e ci siamo trovati da un’altra parte.

Li saluto ma aspetto le prove di Sara ( Kata e Kumite), Francesco (Kata e Kumite) Susy Adrian e Vlad nel Kumite.
Adrian parte come un missile, veloce e determinato, solo il maegeri un po fuori ma le tecniche del suo aversario nella fase di parata contrattacco risultano leggermente più veloci e così Adrian è fuori.

Susy nel primo Kumite subisce un po ma è determinatissima e nel secondo dopo un mio intervento supportato da Anna la incitiamo a fare ancora più forte, passa il turno ma dovrà vedersela con Vlad che a sua volta ha sbaragliato, non senza qualche battito di Ragione! I suoi avversari e così vengo portato a pensare che stanno combattendo per il primo e secondo posto e sono felicissimo per loro ma anche qui mi sbaglio stanno combattendo per passare alla finale del primo/secondo terzo/quarto con l’altro tatami.
Vince Vlad, e si passa nell’altro tatami.

Susanna perde il terzo posto, è incazzata ma la sua risposta alla mia domanda è un non “importa” subito gli dico che non è vero che non gli importa, è rossa come un peperone, sta scoppiando, gli importa e gli brucia e questa delusione ed è la cosa con la quale deve rapportarsi per la prossima volta, Susanna è cresciuta, è migliorata tantissimo ma il lato emotivo ha bisogno ancora di qualche piccola lezione ma questo non è il caso, oggi è stata sempre al top, kata a parte.

Vlad combatte, porta tutte le tecniche, solo un contraccolpo non va a segno e quello gli costerà il primo posto ma gli va bene così, soddisfatto lui soddisfatto dio ma non io!

E ora Sara, la prova di Sara  per quanto riguarda il Kata non è ottima ma nemmeno scarsissima, il problema è che nella sua pool ci sono anche cinture marroni, lasciamo perdere ma va detto ( Bianca/Gialla – Arancio/Verde ecc…. ) Oggi non giraaa…….  
Il kumite è buono, il suo avversario non sembra molto sveglio ma nemmeno l’arbitro lo è che si dimentica:
1) di sanzionare l’atleta per mancanza di una tecnica;
2) di aver portato una tecnica non dichiarata, Sara commette solo un errore… doveva mirare meglio al naso.

E così Sara e la nonna incazzate aspettano una finale che non arriva perché nel frattempo Sara perde anche il secondo Kumite e lei innocentemente mi dice: “ Non capisco, ho fatto tutto bene”, gli rimane la mia laconica risposta: “ oggi è andata così, ma la tua gara mi è piaciuta un sacco e mi hai sorpreso anche nel kata” pazienza, ma mi sono rotto il C…. di dire pazienza, sarà per la prossima volta, l’altro è stato più bravo ecc. Oggi non è questa la verità, è quella che ho scritto sopra… siamo Campionato del Mondo di Karate per club.

Francesco, tocca Francesco, Anna Susy e Monica sono rimaste fino a tardi per vedere il loro compagno gareggiare, sanno che farà belle cose.
Con Heian Yondan, l’arbitro dice ai sui collaboratori “ Questo è bravo” ma il punteggio si derma a un 7.1 ( un decimo sopra la media) Boh!
Nella seconda prova Heian Godan Francesco si proietta in avanti invadendo il posto dell'arbitro centrale e il punteggio scende ancora, mi chiedo cosa hanno visto, che film stanno vedendo questi arbitri in scarpette da ginnastica e orologi al polso.

Sento una voce che dice Meikyo, mi dico bello, le cinture nere che fanno già la gara di kata, giro lo sguardo e vedo una cintura marrone, avversario di Francesco, che esegue un Meikyo, uno dei kata preferiti dal maestro Kase, vabbè, ma il punteggio è più alto di quello di Francesco, ci rinuncio! Nel kata come nel kumite Francesco arriva 4°. Succede una cosa però che ci fa pensare il Kumite lo vince una ragazza, cintura bianca sbaragliando delle cinture blu e marroni, anche qui mi taccio.
Per concludere ce ne andiamo comunque medagliati:
Vlad 2° Posto Kumite
Susanna 4° posto Kumite
Francesco 4° posto kata Kumite.

Ma oggi eravamo alla fiera di San Lazaro o al Campionato del Mondo di Karate per club?

Davide

SAN BONIFACIO, 02-06-2013
LEZIONE DI VITA (E NON SOLO)
di Anna Santini

Tante riflessioni si potrebbero fare a proposito della gara di ieri. Una cronaca dettagliata e meramente didascalica risulta quantomeno superflua, fondamentalmente perché chi c'era ieri ha seguito il più possibile le prestazioni di  ciascuno degli allievi, a prescindere dal fatto che si trattasse dei propri figli o compagni di corso. Mi limito quindi a tirare le fila, lunghissime direi, così come lunghissima è stata, sia sul piano cronologico che su quello emotivo, la giornata di ieri.

L'impressione è - guardando, osservando, ascoltando “qua e là” - che siamo una squadra preparata, ma non abbastanza. La chiave di lettura me l'ha data il Maestro mentre osservavo la falsa cintura bianca che massacrava Francesco - (perché quella, nessuno me lo toglierà dalla testa, era un “falso”. Ma questo è un altro discorso, sul quale torneremo...) : ” Cara Anna, se tu parti come cintura bianca lavorando per raggiungere l'atteggiamento mentale corretto, poi la tecnica viene da sè ”.
Questa è la fondamenta sulla quale lavorare ancora; non abbiamo ancora affinato quella giusta volontà di concentrazione prima di accedere al tatami, non abbiamo ancora appreso perché non compreso il rispetto verso la pratica, né la sufficiente volontà di combattere per vincere: siamo troppo pigri, non sufficientemente intelligenti da utilizzare la sconfitta come palestra per accettare i nostri errori, scomporli, esaminarli e, a nostra volta trasformarli in vittorie, non abbiamo sufficientemente rispetto per l'etichetta, non abbiamo sufficiente rispetto per l'avversario che spesso, per faciloneria, sottovalutiamo pagandone le conseguenze, mentre il podio ci saluta allontanandosi rapidamente.
Alcuni di noi inoltre tuttora combattono solo per loro stessi e non per la squadra. E si vede

L'impressione è anche che, a volte, i giudizi arbitrali non siano troppo favorevoli verso di noi. Alcune buone prestazioni sono state penalizzate da votazioni bizzarre e squalifiche ingiustificate. Da questo traggo la conclusione che ieri nessuno ci ha regalato nulla: le medaglie che ci siamo portati a casa ce le siamo veramente sudate.

Il Maestro non ha mollato un secondo i ragazzi. E' quello che volevamo no?
Il Maestro però non arbitrava, non aveva quindi nessun “potere” di mettere in discussione, a difesa nostra, alcune decisioni degli arbitri. E' quello che avremmo voluto no?
Meglio un Maestro che può star dietro ai suoi allievi durante la gara ma non può nulla in sede decisionale oppure è meglio un Maestro che, apparentemente, abbandona i ragazzi a loro stessi alle gare per poi, in sede di valutazione, costituire un peso determinante a difesa delle loro prestazioni?
La risposta, come direbbe qualcuno, è in ciascuno dei nostri cuori ....

Oss
Anna Santini

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