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Storie Zen - Le tecniche misteriose del vecchio gatto
(Neko no Myoujutsu) - di Issai Chozan
C'era una volta uno spadaccino di nome Shoken. Un giorno gli si infilò in casa un grosso topo che prese a scorazzare liberamente perfino in pieno giorno.
Shoken lo chiuse in una stanza per farlo acchiappare dal gatto. Mentre il gatto si avvicinava lentamente, il topo gli balzò sul muso e lo morse. Il gatto diede un urlo e scappò via dalla stanza

Dopo questo fallimento, Shoken radunò un gruppo di gatti del vicinato, noti per le loro capacità, di cacciatori, e li fece entrare tutti nella stanza. Il topo se ne stava seduto in un angolo. Non appena un gatto si avvicinò, il topo fece uno scatto e lo morse. Di fronte a questa scena orribile, gli altri gatti si ritirarono rifiutandosi di affrontarlo. Shoken era così infuriato che prese una spada di legno per uccidere il topo lui stesso. Lo rincorse per tutta la stanza,  ma il topo era così abile a schivare i suoi colpi che, anziché ucciderlo, riuscì solo a ridurre a brandelli le porte di carta e i paraventi. Veloce come il fulmine il topo saltò in aria puntando al suo volto. Shoken era sicuro che lo avrebbe morso. Tutto sudato, chiamò il servitore. "Poco lontano", gli disse, "c'è un gatto meraviglioso di cui ho sentito parlare. Vai a prenderlo e portalo qui. Tuttavia, quando lo vide, il gatto non gli fece una grande impressione. Non sembrava né robusto né sveglio, e neppure particolarmente veloce. comunque, socchiuse la porta e lo fece entrare nella stanza per vedere quel che sapeva fare.

Al suo ingresso, il topo sedeva immobile. Il gatto non fece nulla, ma si avvicinò lentamente, afferrò il topo e lo portò fuori dalla stanza.
Quella sera i gatti si radunarono a casa di Shoken, e pregando il vecchio gatto di occupare il posto d'onore, gli si inginocchiarono davanti.
"Tutti noi ci siamo addestrati duramente e siamo rinomati per la caccia ai topi e ad altri animali, come lontre e donnole. Teniamo sempre affilati gli artigli, eppure non abbiamo mai visto nulla di simile alla forza di quel topo. Tu, con la tua tecnica, lo hai sottomesso facilmente. Ti preghiamo di insegnarci tutto quel che puoi sulla tua arte misteriosa", chiesero con gran rispetto.
Il vecchio gatto rise e disse:
" voi giovani avete certamente lavorato.sodo, ma poiché non vi e mai stato insegnato il vero approccio, siete stati sconfitti quando vi siete trovati  in una situazione al di fuori della vostra esperienza. Prima di proseguire, raccontatemi quale addestramento avete ricevuto".

Un vivace gatto nero si fece avanti: “Sono nato in una famiglia di cacciatori di topi e mi sono addestrato severamente nell'arte fin da quando ero un gattino. So saltare alti paraventi, intrufolarmi in buchi stretti e fare ogni sorta di acrobazie. Posso fingere di dormire e svegliarmi in un attimo quando i topi vengono a molestarmi. Anche se corrono veloci tra travi e pilastri, con me non hanno scampo. Ma oggi quel topo era molto più forte di quel che immaginavo e tutto il mio'addestramento sembrava inutile. Non l'avrei mai creduto”.
Il vecchio gatto rispose:
"Hai imparato solo la forma e le tecniche esteriori. Ecco perché non hai avuto successo. Le forme esteriori vengono insegnate per indicare la direzione che dovremmo seguire, per cui contengono effettivamente la verità  ma se ti specializzi in esse, saltando dall'una all'altra e inventando nuove variazioni, ti mancherà I'essenza delle capacità, degli antichi maestri.  Se usi la destrezza, finirai come un collezionista di tecniche e la tua capacità sarà nulla. Questo è il livello di abilità della gente comune, di tutti coloro che fanno affidamento sulla destrezza. Benché la destrezza coinvolga la mente, non si basa sulla vera via. Concentrarsi solo sull'abilità è limitante, e di fatto fidarsi della destrezza può condurti a grave danno. Segui questo consiglio, rifletti e riconsidera con cura il tuo progresso”

Quindi si fece avanti un grosso gatto tigrato: "Nella mia opinione, la cosa più importante nel combattimento è I'uso dell'energia, e quindi ho esercitato il mio ki per molti anni. Ora è tanto potente da toccare i cieli. Posso avere il nemico ai miei piedi, battuto prima che la lotta inizi. Lo seguo come l’eco segue il suono. Comunque si muova, mi adatto a tutti i suoi trucchi. Non sono consapevole delle tecniche che uso esse si manifestano semplicemente da sole. Se un topo corre lungo una trave o su per un pilastro, posso farlo cadere con lo sguardo. Ma questo topo mostruoso, che appariva come un fantasma e si allontanava senza lasciare traccia, che ruzza di creatura era?”
Il vecchio gatto disse:
"Ciò che hai studiato dipende dal potere del tuo ki, ma il tuo approccio è imperfetto perché la tua forza è relativa alla situazione. Tu avanzi ma il nemico si ritira: se tu avanzi e lui non retrocede, cosa fai? Tu lo minacci e lui ti minaccia: se rimane imperturbato di fronte alle tue minacce, cosa fai? Perché pensi di essere sempre più forte del nemico” Tutti credono che la loro energia sia abbastanza potente da toccare i cieli, come I'energia universale di Mengzi. Ma in realtà non è così. La sua energia derivava dalla profondità della sua illuminazione. E la forza che proviene dalla potenza dell'energia. Ecco perché l'effetto non è lo stesso. La sua forza era come un vasto fiume, la tua è come una piena improvvisa. Cosa fai quando affronti qualcuno che non si piega davanti al tuo ki” C'è il detto: 'Il topo nell'angolo morderà il gatto'. Ciò perché, a causa della sua situazione disperata, non può far ricorso a nulla. Dimentica la vita, dimentica i desideri, dimentica la vittoria e la sconfitta, non pensa neppure alla morte. La sua determinazione è forte come l'acciaio. Come puoi sperare di sconfiggere un avversario così con la forza del tuo spirito?".

Fu la volta di un gatto grigio un pò più anziano, che disse : “Rispetto l'uso del ki, ma il ki ha una forma fisica, e qualsiasi cosa abbia una forma, per quanto sottile, può essere vista. Per lungo tempo mi sono concentrato sulla mente, senza usare la forza, senza competere, senza oppormi alle mosse del nemico. Se I'avversario è forte, mi accordo con lui e gli vado incontro in armonia. La mia arte è quella di affrontare il nemico come una stoffa avvolge il sasso. Anche un topo potente non può trovare in me nulla a cui contrapporsi. Ma oggi quel topo non attaccava né cedeva, non rispondeva a nessuna mia azione. Andava e veniva come qualcosa di divino: non ho mai visto niente di simile".
Il vecchio gatto disse: "Quella che chiami armonia non è l'armonia naturale, ma proviene dai tuoi pensieri consci in merito all'armonia. Potresti evitare la forza d'attacco del tuo avversario, ma se lo fai consciamente, lui capirà le tue intenzioni. Se provi a calmare la mente, la tua energia è intorpidita, addirittura fiacca. Se l'azione è preceduta dal pensiero, le reazioni naturali e intuitive sono ostacolate, e in tal caso da dove pensi che verrà questa 'abilità misteriosa'? "È semplice: non pensare, non fare nulla. Quando mi muovo intuitivamente sono senza forma; quando non ho forma nessuno al mondo può opporsi a me “.
Comunque, ciò detto, non intendo insinuare che quel che avete imparato sia inutile. ' I vasi della Via sono uno solo'. Le forme esteriori contengono verità essenziali. Il ki è necessario per usare l'intero corpo come una cosa sola. Se l'energia è priva di impedimenti, potete rispondere continuamente via via che la situazione cambia, e quando potete fondervi con il nemico senza lottare contro la sua forza, anche se siete colpiti da metallo o pietra eviterete gravi danni.
“Ma se si intromettono anche leggermente i pensieri, c'è intenzione e il vostro corpo non si muoverà in modo naturale. Quindi la mente dell'avversario non cederà, ma seguiterà a resistervi " Qual è allora la tecnica che uso? Mushin: io reagisco naturalmente in uno stato di  ’non mente’ ”. Ma la Via è infinita. Non dovete credere che lo stato che ho descritto sia quello supremo. Molto tempo fa c'era un gatto che mi abitava vicino. Dormiva tutto il giorno e sembrava del tutto apatico  era simile a:una statua intagliata nel legno. Nessuno l'aveva mai visto cacciare, ma in qualunque posto si trovasse, lì non c'erano più topi. Quando lo andai a trovare per chiedergli come mai, non mi rispose.
Quattro volte gli posi questa domanda, e quattro volte non ebbi risposta. Non che non volesse rispondere; non sapeva cosa rispondere. Come si dice, 'coloro che sanno non parlano, coloro che parlano non sanno'. Questo gatto aveva dimenticato se stesso, dimenticato il mondo ed era tornato al nulla. Aveva raggiunto lo stato del guerriero divino, che non uccide. Devo percorrere ancora molta strada per diventare come lui”.


Shoken ascoltò questa conversazione come in sogno. Facendosi avanti, si inchinò davanti al vecchio gatto e disse “studio l'arte della scherma da tanti anni, ma devo ancora...realizzare la vera essenza. stasera ho ascoltato le opinioni di tutti e alla fine ho compreso. Ti prego di dirmi di più sui suoi segreti più profondi"'
Il gatto rispose: "Non ne sono in grado, perché sono soltanto un animale. I topi sono il mio cibo. Cosa posso sapere delle faccende degli uomini? Vi sono però delle cose che ho udito in privato. La scherma non è un qualcosa in cui si persevera soltanto per conseguire la vittoria sugli altri. E anche un'arte con cui far fronte alle difficoltà e chiarire le questioni della vita e della morte. Questo è I'atteggiamento che il samurai deve sempre sforzarsi di mantenere, e così devi padroneggiare questa arte. Ecco perché devi concentrarti innanzitutto sui principi di vita o di morte , con una volontà inflessibile senza dubbi o esitazioni, senza far uso di destrezza o calcolo; se sai mantenere la mente tranquilla, dignitosa e libera nel suo stato normale, puoi rispondere senza impedimenti an che a condizioni che mutano continuamente".
Ma quando la mente trattiene un qualche oggetto, per quanto minuscolo, ha una forma: in quel momento c'è il nemico e ci sei tu, contrapposti l'uno all'altro. In tal caso non sarai in grado di adattarti alla situazione mutevole con spontaneità e destrezza. La mente si riempirà di pensieri di morte e perderai la sicurezza di te; come puoi affrontare un incontro decisivo con fiducia? Se vinci, sarà una vittoria casuale non basata sui principi dell'arte”.
Essere privi di intenzioni non vuol dire essere senza scopo. In origine la tua mente è priva di forma; quindi non dovresti affollarla di pensieri. Se pensi appena a cosa fare, il tuo Ki si muove. Quando il ki pende da una parte, il suo flusso non è più regolare e senza ostacoli. Si concentrerà in qualche zona e mancherà altrove. Userai troppa forza dove si è concentrato e deve essere controllato, e non farai il giusto uso delle zone in cui è scarso. In entrambi i casi il corpo non risponderà come dovrebbe.
“Quel che chiamiamo 'mancanza di intento ’  non implica 'fare qualcosa', tendere da una parte o dall'altra. Nessun nemico, nessun sé, soltanto seguire le cose e rispondere al loro manifestarsi, senza lasciare tracce
“ L’I King dice: 'Senza pensieri, senza azione. Stabilizzato con naturalezza, immobile. Quando sente, agisce, scorrendo tra gli oggetti e gli eventi del mondo '. Gli spadaccini che comprendono questa concezione sono vicini alla via.

Shoken quindi chiese: "Qual è il significato di'nessun nemico, nessun sé'?”.
Il gatto rispose: "È perché siamo presenti che c'è un avversario. Se non ci siamo, non c'è nessun avversario. Le parole 'nemico' o 'avversario' denotano un confronto. E come per Yin e Yang, oppure fuoco e acqua. Qualsiasi cosa abbia una forma, trova resistenza, ma se la tua mente è priva di forma nulla le si contrappone. Quando non c'è opposizione non c'è antagonista. Questo vuol dire: 'nessun nemico, nessun sé'. Dimenticando sia il sé sia I'oggetto, quando assumi uno stato di equilibrata non azione, sei sincronizzato e, se vinci il nemico, te ne accorgi appena. Non che tu sia inconsapevole piuttosto in tale stato, in cui non vi sono pensieri consci, ti muovi d'intuito “
Quando la mente raggiunge lo stato di non azione, il mondo diviene il tuo mondo. Non c'è bisogno di attaccarsi a rigide forme di bene e male. Tutti si creano concetti personali di gioia e dolore, perdita e profitto. Si dice: 'Per quanto il mondo sia vasto, non vi è nulla da cercare oltre i confini della mente'. Secondo un antico scrittore: 'Quando ti entra la polvere negli occhi, i tre mondi sembrano angusti. Quando il cuore e la mente sono aperti, tutta la tua vita si arricchisce ‘
Quando un granello di sabbia ti entra nell'occhio, non riesci ad aprirlo. Lo stesso accade quando un'idea ti si fissa nella mente. Anche la mente è per natura luminosa e illuminante, ma si chiude quando vi entra qualcosa.
"Si dice ancora: 'La mente rimane nostra anche se il corpo è fatto a pezzi da migliaia di nemici. Anche il più forte di essi non ce la può strappare'. Confucio dice: 'Non si può staccare un uomo dalla sua determinazione', e proprio per questo se siamo confusi, la mente ci tradisce


“Mi fermo qui. Dovete riflettere da soli sulle cose. È così che i maestri le tramandano, giacché possono insegnare soltanto la teoria. Sta a voi estrarre la verità..
Questo processo è detto 'studio del sé', 'trasmissione da mente a mente', o ‘ trasmissione speciale al di fuori degli insegnamenti'.
Non è un rifiuto dell'insegnamento: semplicemente, vi sono cose che il maestro non può comunicare. Né è qualcosa che si limita allo zen.
Ogni insegnamento, che sia volto a fini spirituali o a raggiungere le vette di un'arte, impiega sempre la 'trasmissione da mente a mente'o la 'trasmissione speciale al di fuori degli insegnamenti'. Dovete coltivare voi stessi.
Insegnare serve soltanto a indicare quel che non potete vedere senza aiuto. Il maestro non vi 'dà' nulla.
"È facile insegnare, ed è facile ascoltare quel che ci viene insegnato, ma è difficile riscoprire qualcosa in noi stessi e appropriarcene.
Ciò è detto ' autorealizzazione' . L'illuminazione' è svegliarsi e vedere il sogno per quel che è.
L’autorealizzazione è la stessa cosa. Non c'è differenza “
Tabella Storie Zen


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