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La straordinaria vita di Miyamoto Musashi
A cura di Davide Rizzo
Il metodo d'insegnamento della mia strategia si basa su uno spirito sicuro di sé.
Dovete addestrarvi diligentemente.
Musashi, Gorin no sho

MusashinIl suo vero nome era Shinmen Musashi no Kami Fujiwara no Genshi ( 1584 – 19 maggio1645),nacque a Miyamoto-Sanoma nella provincia di Mimasaka che oggi fa parte della prefettura di Okayama.

E' considerato il più famoso samurai della storia del Giappone. La sua vita ha dell'incredibile e lo pone come uno dei personaggi più interessanti, non solo del Giappone, ma di tutta la Storia dell'umanità ; non solo fu un leggendario spadaccino che affrontò, senza perdere mai, decine di duelli, la maggior parte dei quali all'ultimo sangue, ma fu anche un valente artista; eccelleva anche nell'arte della pittura, nella calligrafia, nella scultura e come poeta: le sue opere, di grandissimo valore, sono oggi conservate in vari musei. Scrisse uno dei più famosi trattati di strategia e di filosofia applicata al combattimento: Gorin No Sho "Il Libro dei Cinque Anelli". In questo trattato, scritto nel 1645, Musashi riassunse tutta la sua esperienza di maestro dell'arte della spada. Fondò anche una scuola di arti marziali, la Niten Ichi Ryu che insegna il combattimento a due spade: una lunga (Katana) e una corta (Wakizashi ).

Ma sono le sue gesta di schermidore quelle che gli hanno consentito di entrare nella leggenda; fino all'età di 29 anni, cioè fino allo scontro con Kojirō Sasaki, partecipò a sessanta duelli. Partecipò anche a varie battaglie tra cui quella di Sekigahara in cui militò tra le file, perdenti, dei seguaci della famiglia Toyotomi.

Sul personaggio di Miyamoto Musashi esiste una vasta letteratura; sono stati compiuti numerosi studi e i giudizi sul personaggio sono estremamente variegati. Sui momenti topici della vita di Musashi esistono molteplici versioni e, molto spesso, risulta difficile, se non impossibile, stabilire la verità dei fatti. A prescindere delle versioni, è innegabile che Musashi sia da considerare uno dei più grandi samurai della storia giapponese.

Già in tenera età mostrò una non invidiabile capacità di procurarsi guai; crebbe guardando il padre samurai insegnare l'arte ai numerosi guerrieri che venivano a richiedere i suoi servizi come maestro.
Nel 1596 un samurai di nome Arima Kihei, arrivò in città e mise un annuncio in cui cercava coraggiosi disposti a combattere contro di lui; Musashi, che aveva tredici( per la cultura giapponese alla nascita viene già attribuito un anno n.dr ) anni, si fece avanti: fu il suo primo duello.
Nonostante fosse armato solo di una spada di legno, e l'avversario con la classica spada affilata come un rasoio, il giovane Musashi vinse ed uccise l'esperto samurai.

Negli anni successivi Miyamoto Musashi continuò a duellare per tutto il Paese; attraverso questi duelli all'ultimo sangue, cercava di raggiungere l'Illuminazione, lo stadio finale, il perfezionamento dell'arte del combattimento.

Nel 1614-1615 partecipò all'episodio finale della guerra tra i clan Tokugawa, che governava il Paese, e Toyotomi. Musashi era ancora al servizio di Toyotomi Hideyori quando il suo quartier generale, il castello di Osaka, venne circondato dalle truppe dello Shogun Tokugawa. Dopo lo scontro con Kojiro, Musashi diradò i duelli a favore di altre attivit&agrave. Certamente non si sottrasse ai duelli, quando sfidato, ma non li cercò di proposito, come prima. Si dedicò, invece, alla sua scuola e ai suoi discepoli che affluirono sempre più numerosi. Partecipò alla costruzione del castello di Akashi e alla riorganizzazione della città di Himeji dove si stabilì nel 1621. L'anno successivo era di nuovo in viaggio e raggiunse Edo dove cercò, invano, di diventare Maestro di Spada dello Shogun Tokugawa. Insieme al figlio adottivo Miyamoto Iori, continuò il suo pellegrinare per il Paese per arrivare infine ad Osaka. Nel 1934 si spostarono nella città di Kokura ed entrarono al servizio del daimyo Ogasawara Tadazane. Padre e figlio parteciparono alla rivolta di Shimabara dove militarono tra le file delle forze shogunali impegnate a schiacciare la rivolta. Iori, durante questo conflitto, si distinse ottenendo il grado di Kar&#333, il grado più elevato tra i samurai. Musashi, invece, venne ferito da pietre lanciate dagli assediati. Successivamente, dopo essersi legato al daimyo Hosokawa Tadatoshi, si trasferì a Kunamoto, nel Kyushu, dove si dedicò, principalmente, alla scrittura e all'insegnamento della sua materia preferita: la strategia del combattimento.

Dal 1642 cominciò a soffrire di attacchi di nevralgia e l'anno successivo si ritirò in una caverna dove cominciò a scrivere il suo Libro dei Cinque Anelli.

Si pensa che sia stato stroncato da un cancro ai polmoni. L'ultima opera letteraria fu il
Dokko-do, composto una settimana prima di morire; una raccolta di 19 precetti, un testamento spirituale per i suoi allievi. Morì il 19 maggio 1646.
Forse quel giorno donò spade e sella, distribuendole tra i suoi allievi; consegnò il Gorin No Sho a Terao Katsunobu e una copia dell'Heiho Sanjugo Kaisho a Terao Nobuyki. Mori sette gioni dopo il 19 Maggio 1646 all'età di sessantauno anni.
Lo prepararono con addosso la sua armatura e la cerimonia funebre venne officiata dal bonzo Shunzan di taisho-ji. Si narra che, come terminò, un tuono a ciel sereno scosse il cielo e la terra: era Miyamoto Musashi che abbandonava il corpo. Il suo corpo è sepolto nel villaggio di Yuge a sei kilometri da Kumamoto.

La figura di Miyamoto Musashi è leggendaria e si è stabilita con grande autorità nell'immaginario popolare; ha ispirato decine fra film e prodotti per la televisioni, videogame, libri, anime e manga, libri.

Non è possibile sopravvivere a sessanta duelli senza avere delle qualità e senza poi entrare nella Storia. Musashi combatteva spesso con una spada di legno contro nemici armati di spade d'affilato acciaio, a volte affrontava anche più avversari contemporaneamente, ma uscì sempre vittorioso. La sua grande forza fisica e la maestria nel saper padroneggiare la tecnica, da sole, non bastano a spiegare il suo successo; era anche un profondo conoscitore della strategia militare e della psiche umana che spesso gli permise di ottenere quel vantaggio necessario a vincere i duelli.
Fondò una scuola di scherma, la Niten Ichi-Ryu, attiva ancora oggi, in cui veniva insegnato il combattimento con due spade, una lunga e una corta. Ai suoi numerosi discepoli, insegnò il coraggio, il disprezzo per il pericolo e per la morte; volle che, come lui, vivessero una vita austera e piena di sacrifici nella ricerca dell'Illuminazione, meta finale di ogni guerriero.

Continua

Il pensiero di Musashi

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